Mancanza di sonno conseguenze: cosa accade ai genitori

Apr 24, 2023
mancanza di sonno conseguenze

Sappiamo perfettamente che il sonno dei nostri piccoli è influenzato da tanti fattori. Dobbiamo considerare infatti quello che fanno e che non fanno durante la giornata, cosa mangiano, come si comportano, quanto dovrebbe dormire di giorno, stimolazioni eccessive, ecc...Tuttavia una questione che tante volte non consideriamo è il benessere di noi genitori. I piccoli sono infatti i nostri barometri emotivi e hanno bisogno di noi per gestire momenti di stress, come se fossimo il loro "secondo cervello".

Mancanza di sonno conseguenze: cosa scatta nel nostro corpo

Se dopo tanta mancanza di sonno ci scatta un momento di ira durante la messa a nanna ci chiediamo sempre perché pianga così tanto. Perché ho gridato? Perché non riesco a calmarlo? Perché mi sento così quando piange? Ho chiesto proprio cosa succede in noi in questi momenti alla Dottoressa Arianna Negrin - consulente di Conscious Parenting e Rapid Transformational Therapy e Youth Coach - e cosa possiamo fare per aiutare noi stessi a trovare l'equilibrio. 

Quando la mancanza di sonno ci mette al muro, si crea un meccanismo inconsapevole di sopravvivenza. La mente (di qualsiasi specie animale) ha una fondamentale necessità di entrare nello stato di sonno, ha bisogno che ci sia silenzio all’esterno per riposare, rielaborare, fissare, lasciare, depositare, fare spazio e ricaricarsi. Cosi come ogni cellula del nostro corpo, anche i nostri neuroni necessitano di riposo. E la mancanza di riposo fisiologico, ossia il sonno, impatta su ogni singola cellula, ogni singolo organo. Basti pensare che la cronica privazione di sonno è stata utilizzata come una delle forme più popolari di tortura, non solo nel Medioevo.

Mancanza di sonno: il ruolo del subconscio

Ma cosa succede dentro di noi, nella nostra parte emotiva, quando nostro figlio, e, di conseguenza, noi non dormiamo e riposiamo serenamente? La nostra mente entra in uno stato di sopravvivenza. Lo fa inconsciamente, a livello subconscio, ossia riattiva alcune risorse assopite, primordiali, che fanno sì che la madre, come sostegno vitale primario (e il padre in seconda battuta per motivi fisiologici di allattamento e accudimento) possa continuare a provvedere al piccolo “ad ogni costo”. Così ci ha programmato madre natura. Tuttavia, a differenza di altri mammiferi, il nostro subconscio entra in moltissime delle scelte quotidiane che facciamo e richiama emozioni sopite. Il subconscio è una memoria sempre attiva, che registra h24, che vive nel presente. Registra i nostri stati emotivi, le nostre emozioni, le conclusioni a cui siamo arrivati… e lo fa da sempre, ancor prima di nascere.

Perché siamo così irritabili?

La mente va sotto pressione e gestirà le proprie emozioni in maniera diversa rispetto ad una situazione di normalità. Questo stato di “riserva mentale” richiede, inoltre, sempre più energie. Ecco che siamo più fragili, psicologicamente e fisicamente. Più soggetti a disequilibri emotivi. Allora può succedere che scattiamo, reagiamo in malo modo per un nonnulla, urliamo, piangiamo, diventiamo “un’altra persona”. In realtà, siamo solamente in riserva. E reagiamo secondo natura, ossia, in una modalità di sopravvivenza, che generalmente è “scappa o combatti”. 

Mancanza di sonno conseguenze: i trigger

Tuttavia possiamo fare un ulteriore passo di consapevolezza. Quando qualcosa ci spinge ad avere scatti di ira, rabbia, frustrazione, angoscia, profonda tristezza, allora siamo di fronte ad un “trigger”. I “trigger”, ossia i fattori scatenanti, sono risposte automatiche, inconsce. Sono la miccia che ci fa reagire automaticamente ad un evento specifico. I trigger hanno origini lontane, nel nostro passato. Il nostro subconscio, memoria emotiva della nostra vita, richiama nel fatto concreto che accade oggi un dolore antico, una ferita. E’ il passato che riappare nel presente. 

Ecco che la mancanza di sonno e di riposo (che non sempre coincidono) di nostro figlio può facilmente essere “il portale” verso questo mondo passato, ci fa precipitare ad un momento in cui la stessa tristezza, angoscia, rabbia è entrata nella nostra vita.

Quando saremo pronti per far pace con questa emozione, entreremo in una dimensione di assenza di trigger, assenza di micce che ci fanno infiammare. Perché non ci saranno più munizioni dentro di noi. 

Insomma, accanto alla gestione del sonno del nostro piccolo, credo fortemente serva un cammino di consapevolezza del nostro passato, perché non interferisca nel presente, nostro e di nostro figlio.

 

Dr.ssa Arianna Negrin

IG @genitorialita.consapevole

FB: @genitorialitaconsapevole e Gruppo FB: Genitorialità Consapevole Italia

 


 

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